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domenica 20 giugno 2010

Ma l'Iran vende veramente l'euro?


Per chi ha minime nozioni di finanza oggi è superfluo spiegare cosa sono i CDS, ma forse non è così superfluo spiegare "come funzionano" o meglio "come non funzionano".
Oggi per esempio il CDS a 5 anni su Intesa SanPaolo tratta a 148 punti base contro i 227 punti base dei Titoli di Stato italiani. Che cosa significa? Perchè costa di più assicurare il rischio di fallimento dello Stato italiano che non quello di una banca italiana?
La risposta potrebbe essere che il mercato ha ragione perchè intuisce che Intesa sta piano piano smantellando l'intero portafoglio di Titoli di Stato italiani che hanno una maturity media di meno di 3 anni e si sta comprando solo governativi tedeschi (il CDS vale 42), finlandesi (31), danesi (44) e magari anche qualche Bond di due economie messe "molto bene", quella inglese (CDS a 86!) e USA (CDS a 39!).
Alternativamente, la risposta potrebbe essere che il mercato si comporta in modo irrazionale, infatti difficilmente se "fallisce" l'Italia Banca Intesa potrebbe avere meno possibilità di fallimento, visto che ha circa 100 miliardi di euro di Titoli di Stato italiani su 25 di tangible book.
La verità è ovviamente che l'italia potrebbe salvare Banca Intesa, ma che Banca Intesa non potrebbe salvare l'italia. Se l'Italia "fallisce", anche Banca Intesa fallisce.
Il punto è che oggi si ha la netta sensazione che i mercati siano totalmente distorti e non svolgano più la loro virtuosa funzione di strumento di corretta allocazione delle risorse, ma che siano esclusivamente territorio di scorribande della speculazione.
Con questo non si vuole qui negare l'importanza del ruolo degli investitori speculativi, ma solo la portata del fenomeno.
Che il mercato dei CDS sia poco trasparente è un dato di fatto, non lo diciamo noi bensì le principali autorità monetarie di Europa e Stati Uniti. Se a ciò si aggiunge la manipolazione/distorsione dei mezzi di informazione il gioco è fatto.
Dopo che il Financial Times ha scatenato il panico riportando qualche giorno fa la notizia, puntualmente smentita, che la Cina avrebbe ridotto le proprie riserve in Titoli di Stato europei, oggi è l'Iran lo strumento inconsapevole per picchiare duro sull'euro.
Stando ad alcuni quotidiani, la Banca Centrale del principale nemico del mondo occidentale avrebbe deciso di vendere le sue riserve in euro in cambio di dollari e oro fino a un ammontare di 45 miliardi.
La stampa infatti ci spiegava questa mattina che l'importantissima notizia, dalle conseguenze catastrofiche per i destini dell'euro, proveniva sì da una fonte anonima, ma vicina alla Banca Centrale iraniana e riportata dal quotidiano Jaam- e-Jam di proprietà della televisione di Stato iraniana. Due elementi che danno certo un'immeritata autorevolezza alla fonte anonima.
Ora invece basta una semplice ricerca su Internet per apprendere che Jaam-E-Jam è una televisione fondata nel 1982 negli Stati Uniti da Manouchehr Bibiyan, un esule iraniano della Rivoluzione del 1979.
Bibiyan era un ex dirigente d'impresa a Teheran, che si trasferì in California. La TV, critica nei confronti del regime iraniano, ha ottenuto grande successo fra gli esuli iraniani grazie alle parodie dei leader del regime di Teheran. Nulla a che fare dunque con la TV di Stato iraniana e men che meno con la banca centrale iraniana.
Ma la stampa è in buona compagnia: anche Morgan Stanley ha ritenuto opportuno commentare con grande enfasi la presunta notizia. Grandi manipolatori, che gestiscono fra l'altro come cosa propria il mercato dei CDS su cui come abbiamo visto non esiste liquidità e coerenza dei prezzi. Che miscela esplosiva!
Anche per queste ragioni dunque la visione sui mercati non può che rimanere cauta. Come è possibile cercare di ragionare in queste condizioni? E ci chiediamo cosa aspettino i politici a mettere mano ad una seria riforma dei mercati? Questa è la domanda che si è posto ieri anche Corrado Passera a Shanghai.

fonte : www.websim.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Gold...l'articolo è davvero complicato! Rivelaci la giusta chiave di lettura...

Financial market ha detto...

Mai fidarsi delle news gratuite che sanno di rumors di seconda cat...

i cds frequentemente vengono condizionati da notizie "false", confezionate ad hoc da fonti spesso anonime ma molto vicine a chi specula con questi prodotti, che ne trarra poi vantaggio a discapito di un equilibrio tra prezzi e situazione reale del sottostante... creando instabilita' nei mercati e spesso in tutto il sistema socio/economico (vedi grecia etc..)