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martedì 9 marzo 2010

RIVOLTA CONTRO LE BANCHE USA: L'EUROPA SI VENDICA E CHIUDE LE ASTE DI BOND


Accusati di aver provocato la crisi, agli istituti americani verra' proibito di partecipare alle emissioni di titoli sovrani europei. "Di loro non ci si puo' fidare", prendono ancora troppi rischi. Fuori pure Goldman.

Piovono accuse pesanti contro i big della finanza americana da parte dei governi europei. Gli istituti di Wall Street non hanno imparato nulla dalla crisi e dagli errori commessi in passato. Il loro atteggiamento non e' cambiato di una virgola: i profitti vengono prima della stabilita' del sistema finanziario.

Come rappresaglia contro il ruolo chiave giocato dalle banche Usa nella crisi finanziaria, i Paesi europei stanno cercando di impedire alle banche di fare accordi troppo redditizi nell'emissione di titoli del debito governativo del valore di centinaia di miliardi di euro.

Per la prima volta in cinque anni, infatti, nessuna banca americana compare nella lista dei bookrunner in Europa, stando ai dati raccolti da Dealogic e messi a disposizione del quotidiano britannico the Guardian. Morgan Stanley e' la prima Usa ma solo al numero 10.

Goldman Sachs e' sempre stata quella piu' attiva, ma e' sparita. Nel 2006 era al numero cinque, mentre l'anno successivo figurava all'ottavo posto. JP Morgan era nella top ten l'anno scroso, nel 2007 e nel 2006 ma quest'anno non compare nella speciale classifica.

"I governi non hanno fiducia nelle banche piu' grandi di Wall Street, non credono che la loro eccessiva propensione al rischio sia cambiata, con i profitti che vengono prima della stabilita' del sistema finanziario", ha osservato Arlene McCarthy, vice presidente del comitato di affari economici e monetari del parlamento europeo.
Paul Volcker ha chiesto regole più rigide nei confronti dei prodotti finanziari derivati...
Paul Volcker - il consigliere economico del presidente americano Barack Obama che ha proposto la legge con la quale si imporrebbe alle banche una serie di limiti, compresi quelli relativi alla grandezza e alla quantità massima di attività a rischio - ha chiesto regole più rigide nei confronti dei prodotti finanziari derivati. In particolare, l’ex presidente della Federal Reserve ritiene indispensabile una normativa ad hoc per i credit-default swap (Cds), strumenti complessi ed altamente speculativi, responsabili in buona parte della crisi della Grecia.

«Le recenti rivelazioni sull’utilizzo e l’abuso dei derivati per mascherare l’ampiezza delle obbligazioni finanziarie greche ha messo in evidenza la necessità urgente di trasparenza e di riduzione della complessità di alcuni prodotti», ha sottolineato Volcker, aggiungendo che «un certo di numero di proposte in materia sono già sul tavolo». Il governo tedesco, ad esempio, si è dichiarato favorevole ad una regolamentazione specifica per i Cds, ma a patto che essa sia concertata con gli altri Stati.

Anche il presidente della Bance centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha espresso apprezzamento per l’analisi di Volcker: «Sono assolutamente d’accordo con l’idea che non è normale che la speculazione sia finanziata, direttamente o indirettamente, dalle banche centrali», ha sottolineato, specificando allo stesso tempo di nutrire invece perplessità sull’eventuale separazione delle attività speculative, ad esempio quelle operate dagli hedge funds, dagli altri business delle banche.

fonte: WSI

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Possibile avere il sito?
Andrea

Anonimo ha detto...

Goldman Sachs:l'origine ebraica di tutti i mali finanziari.....Che Schifo!!! Sergio CO