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mercoledì 7 novembre 2012

Grecia, arrivano nuovi tagli: il parlamento vota nella notte mentre riesplode la protesta

Ancora scene di guerriglia urbana oggi nel centro di Atene per protestare contro le nuove misure di austerità che il governo si accinge a varare, con lanci di molotov, lacrimogeni e, per la prima volta, i cannoni ad acqua della polizia contro i dimostranti. 

In un Paese paralizzato per il secondo giorno consecutivo da uno sciopero generale, quasi 100.000 greci sotto una pioggia a tratti battente hanno invaso oggi la centrale piazza ateniese di Syntagma, davanti al Parlamento, protestando a gran voce contro la quasi certa approvazione prevista in nottata del pacchetto di misure di austerità volute dalla troika (Ue, Bce e Fmi) per concedere alla Grecia un'altra tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro. Un provvedimento che porterà ai greci ancora lacrime e sangue perchè le sue principali vittime saranno ancora salari, pensioni, sussidi e impiegati statali che perderanno il posto di lavoro
Il raduno, convocato dai due maggiori sindacati greci (Gsee ed Adedy) proprio mentre in Parlamento i deputati discutevano del pacchetto, è stato disturbato un paio d'ore dopo l'inizio dai soliti gruppi di anarchici con il volto coperto che hanno a più riprese attaccato la polizia con lanci di bombe incendiarie alle quali gli agenti hanno risposto esplodendo candelotti lacrimogeni. 

Il dibattito sul pacchetto - che si presenta sotto forma di un disegno di legge in 600 pagine - era cominciato stamani ed è stato interrotto nella tarda mattinata in seguito ad una mozione di incostituzionalità presentata da Syriza, il partito di sinistra radicale (all'opposizione) e da quello dei Greci Indipendenti (di destra). Dopo circa tre ore, e dopo che si era proceduto ad una votazione nominale sulla questione, il Parlamento ha respinto a maggioranza la mozione ed il dibattito è potuto riprendere. 
Dopo la sua conclusione, il dibattito sarà seguito dalle operazioni di voto che dovrebbero iniziare poco dopo la mezzanotte. Seppure con una striminzita maggioranza - pochi deputati oltre il minimo di voti che è di 151 su 300 - il provvedimento dovrebbe essere approvato. Sulla carta il governo guidato da Antonis Samaras (sostenuto da Nea Dimokratia del premier, dal socialista Pasok guidato da Evangelos Venizelos e da Sinistra Democratica (Di.Mar) di Fotis Kouvelis) dispone di 176 seggi. I 16 deputati del Di.Mar hanno già fatto sapere si asterranno dal voto. Nea Dimokratia ha 127 deputati che votano compatti, mentre dei 33 parlamentari del Pasok, secondo i giornali, solo 26 dovrebbero votare a favore del pacchetto di austerità, ma ripensamenti e sorprese sono sempre possibili. 

Il pacchetto, che rappresenta la nuova Finanziaria greca di medio termine (2013-2016), abolisce tutti i bonus extra per pensionati e dipendenti statali, introduce nuovi tagli sino al 25% alle pensioni e allo stesso tempo riduce sino al 27% i cosiddetti "stipendi speciali" (polizia, magistratura, forze armate, personale medico degli ospedali statali, docenti universitari, diplomatici) fino al 27%, mentre spiana la strada per il licenziamento di 2.000 statali e l'abolizione della previdenza sociale fornita dallo Stato che sarà sostituita da indennità collegate al reddito.(ANSA).

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