Calendario Economico fornito da ForexPros - Il Portale di Trading sul Forex e sui titoli di borsa

sabato 30 luglio 2011

Accordo o non accordo Non cambiera' nulla !


Cari amici come al solito nei due mesi estivi i miei interventi subiscono un drastico stop, causa scarsa connessione ad internet e minore assiduita' con cui seguo i mercati..non vi nascondo comunque la mia preoccupazione relativamente alle ultime speculazioni concentrate sul nostro mercato ma di questo purtroppo ne riparleremo nei prossimi mesi .... ,per non parlare  della situazione politica americana che pare non trovare una strada risolutiva ai problemi debitori bensi' tende ad aggravare i processi di equilibrio economico e a favorire speculazioni e instabilita' nei mercati...
Chissa' se nelle prossime ore arrivera' l'accordo in extremiss  per alzare il tetto del debito americano...  ma siete sicuri che servira'  qualcosa??? 
A rigor di logica, si tratta di una decisione con rilevanza esclusvamente politica, ma che sul piano strettamente economico non ha davvero alcuna rilevanza in quanto lascia la situazione del tutto inalterata.


Il debito,infatti  è sostenibile solo se il rapporto debito/Pil non aumenta oltre certi limiti , rapporto che non aumenta se le sue variazioni si mantengono proporzionali o inferiori a quelle del PIL cioè:

1) se il debito non cresce (in percentuale) più del Pil ;
2) se non decresce meno del Pil.

L'andamento del debito risente sia di quello del deficit (gli avanzi o disavanzi primari che si susseguono negli anni) sia di quello degli interessi pagati sul debito in essere (che ovviamente possono aumentare, proprio come sta avvenendo nel caso italiano dei BTP).


 cosa abbiamo in Usa ?

1) il PIL che proprio in base alle ultime rilevazioni è in drastica frenata;
2) il debito che viceversa negli ultimi 3 anni (causa programmi e salvataggi pubblici assortiti) ha avuto una drastica accelerazione e il cui tetto potrebbe appunto essere alzato dall'eventuale accordo di questi giorni;
3) la componente "interessi" che cova sotto la cenere: finora infatti non si fa sentire proprio perchè i Tbond vengono assorbiti a tassi reali praticamente nulli, ma basta un minimo downgrade per far scattare la tagliola identica a quella nella cui morsa siamo noi: un minimo rialzo degli interessi che gli Usa dovessero pagare su una massa di debito divenuta nel frattempo mostruosa determinerebbe a catena una voragine nel deficit, quindi nel debito e così via.


Il cocktail è micidiale: un denominatore che scende e un numeratore che sale e rischia - via interessi - di salire ancor di più in modo esponenziale. 
Quindi dov'è la sostenibilità del rapporto debito / pil visto in prospettiva ???

In sostanza, se gli Usa dovessero pagare sul debito in essere interessi non dico pari al nostro 6%, ma anche solo la metà, sarebbero già falliti da un pezzo: ed è per questo che il rialzo dei tassi è visto come la peste, sia dalla FED che da tutta la cricca bancaria che infatti lo ha accennato nella bella letterina dell'altro giorno con l'esortazione ai politici. 

Quindi, di fronte a una situazione simile, con un PIL sul piano inclinato della discesa e tassi che - essendo a zero - possono solo salire...
a cosa servirebbe dunque  un eventuale innalzamento del tetto ? Non solo nel lungo, ma anche solo nel medio periodo proprio a un bel niente!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bentornato Gold...è sempre un piacere leggere i tuoi post.A quanto pare la situazione è critica e penso che sia meglio stare alla finestra,ma per le posizioni in essere pensi sia meglio chiudere o ti attendi un qualche rimbalzo?Grazie per il tempo che ci dedichi e spero di risentirti presto. Nico

Andrea ha detto...

Attenti: i parlamentari fanno i furbi (le loro pensioni restano intatte)
By Mario Giordano On luglio 31, 2011

Domani (lunedì 1 agosto) scatta il prelievo sulle pensioni d’oro (il 5 per cento sulla quota eccedente i 90 mila euro, il 10 per cento sulla quota eccedente i 150mila euro). Sono comprese tutte le pensioni, con un’unica eccezione: quelle dei parlamentari.

Avevamo già denunciato questo rischio qualche settimana fa, appena la tassa sulle pensioni d’oro era stata introdotta. Ma nascondendosi dietro l’autonomia impositiva degli organi costituzionali (nessuno può imporre le tasse alle Camere se non le Camere stesse), i parlamentari stanno cercando anche questa volta di fare i furbetti e di non pagare nemmeno quel contributo che tutti gli altri italiani sono invece costretti a pagare.

Il ministro del Tesoro aveva scritto alle Camere chiedendo di evitare questa indecenza. Le Camere avevano risposto che avrebbero provveduto. Ma la realtà è questa: da domani gli italiani pagheranno, i parlamentari no. E’ uno scandalo nello scandalo: i vitalizi dei parlamentari andrebbero aboliti seduta stante. E invece si sottragono anche al contributo che colpisce il resto del Paese.

Come si può tacere davanti a questo scempio? Avanti tutta, contro le sanguisughe…

mauro ha detto...

bentornato!!!!
questo calo nelle ultime ore del future SP500? che ne pensi? grazie e a leggerti presto. ciao. mauro

Andrea ha detto...

Scandalo nello scandalo: ieri i deputati si sono salvati il vitalizio d’oro (con un colpo di mano)
By Mario Giordano On agosto 3, 2011

Audace colpo dei soliti noti: i parlamentari salvano le loro pensioni (d’oro). Ieri alla Camera bloccata una norma che metteva in discussione gli onorevoli vitalizi. La questione è semplice: perché i cittadini devono versare contributi per 35 anni per avere una misera pensione e invece i parlamentari dopo 5 anni di “lavoro” (si fa per dire) incassano assegni da nababbi? La semplice domanda non è stata riproposta nell’aula di Montecitorio perché la presidenza l’ha vietato. Abolire i vitalizi? Non scherziamo. Non se ne può nemmeno parlare.

A presentare la mozione (che sarebbe stata immediatamente esecutiva) l’onorevole Idv Antonio Borghesi, lo stesso che ci aveva già provato nel settembre 2010. I lettori di Sanguisughe ricorderanno come finì allora: la mozione fu bocciata, praticamente all’unanimità, in 4 minuti e 49 secondi (poi dicono che il Parlamento è lento…). Ieri la Camera ha fatto ancora prima: la mozione non è stata nemmeno messa in discussione. E’ stata dichiarata “non ammissibile”, cioè rigettata sul nascere in base a norme assai fumose e in parte modificate per l’occasione. Praticamente un colpo di mano che perpetua lo scandalo. Evviva: i vitalizi dei parlamentari sono salvi. Cari italiani, vi tocca continuare a pagarli.

P.S. E’ stato calcolato che in 5 anni da onorevole un parlamentare versa circa 60mila euro di contributi. Da pensionato ne incassa in media 440mila (se maschio) e 550 mila (se femmina). Significa che ogni pensione da parlamentare costa alla collettività dai 380mila ai 490mila euro. E poi mettono il ticket sulla sanità…

Narendra ha detto...

Bentornato Gold!
Aspettavo da tempo un tuo intervento, ma questo tuo post rettifica molto quello che avevi preventivato all'inizio dell'anno, quando credevi ancora nella possibilità che la FED, in caso di altre difficoltà del mercato USA, ristampasse moneta e, comunque, che il dollaro sarebbe tornato forte insieme alle Borsa do Wall Street. Ora, la tua view risulta piuttosto mutata e prende atto che in questo secolo gli USA non saranno più la superpotenza degli ultimi decenni scorsi!