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giovedì 24 febbraio 2011

impatto della crisi Libica sull' Eni

 Premesso che è la major più esposta nel Nordafrica;
 come sapete, la crisi libica ha comportato la chiusura temporanea del gasdotto GreenStream, attraverso il quale arriva normalmente in Italia il gas per soddisfare circa il 10% circa dei consumi nazionali. In realtà, pur restando l'incertezza legata all'esposizione del gruppo al Nordafrica e al Medioriente e quindi ai timori di un contagio della crisi anche ad altri paesi, paradossalmente Eni, se lo stop in Libia non dovesse durare a lungo, potrebbe anche avvantaggiarsene in termini di margini perché il prezzo del petrolio è salito in questi giorni. Tuttavia a preoccupare gli investitori in questo momento è la variabile tempo. Per quanto tempo, infatti, Eni sarà costretta a non utilizzare il gasdotto dal quale sono transitati 9,4miliardi di metri cubi di gas nel 2010, l'11% dei consumi nazionali, pari a una produzione annuale di olio equivalente di 240.000 barili al giorno? 
Oggi ho ricevuto una mail da un analista del settore Oil che mi raccontava come calcolare in questo momento l'impatto della crisi libica sui conti dell'Eni, sia molto difficile; secondo il quale l'impatto potrebbe essere pari all'6-8% dell'Ebit del gruppo, se si assume che non arrivi più petrolio e gas dalla Libia almeno per un anno. Ovviamente si tratta di uno scenario molto pessimistico.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

gent.ssimo gold puo' spiegarmi perche' si parla solo di eni e petrolio?

alfred

Financial market ha detto...

x adesso sotto i riflettori C'E' SOLO IL PETROLIO
niente altro

quindi:
petrolio sale borsa scende
petrolio scende borsa sale

Anonimo ha detto...

come sempre preziosissimo Gold.
Grazie

Financial market ha detto...

grecoooo sono le 19.30 , il cablo che ti avevo chiesto non mi arriva!!