Ancora scene di guerriglia urbana oggi nel centro di Atene per protestare contro le nuove misure di austerità che il governo si accinge a varare, con lanci di molotov, lacrimogeni e, per la prima volta, i cannoni ad acqua della polizia contro i dimostranti.
In un Paese paralizzato per il secondo giorno consecutivo da uno sciopero generale, quasi 100.000 greci sotto una pioggia a tratti battente hanno invaso oggi la centrale piazza ateniese di Syntagma, davanti al Parlamento, protestando a gran voce contro la quasi certa approvazione prevista in nottata del pacchetto di misure di austerità volute dalla troika (Ue, Bce e Fmi) per concedere alla Grecia un'altra tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro. Un provvedimento che porterà ai greci ancora lacrime e sangue perchè le sue principali vittime saranno ancora salari, pensioni, sussidi e impiegati statali che perderanno il posto di lavoro
Il raduno, convocato dai due maggiori sindacati greci (Gsee ed Adedy) proprio mentre in Parlamento i deputati discutevano del pacchetto, è stato disturbato un paio d'ore dopo l'inizio dai soliti gruppi di anarchici con il volto coperto che hanno a più riprese attaccato la polizia con lanci di bombe incendiarie alle quali gli agenti hanno risposto esplodendo candelotti lacrimogeni.
Il dibattito sul pacchetto - che si presenta sotto forma di un disegno di legge in 600 pagine - era cominciato stamani ed è stato interrotto nella tarda mattinata in seguito ad una mozione di incostituzionalità presentata da Syriza, il partito di sinistra radicale (all'opposizione) e da quello dei Greci Indipendenti (di destra). Dopo circa tre ore, e dopo che si era proceduto ad una votazione nominale sulla questione, il Parlamento ha respinto a maggioranza la mozione ed il dibattito è potuto riprendere.
Dopo la sua conclusione, il dibattito sarà seguito dalle operazioni di voto che dovrebbero iniziare poco dopo la mezzanotte. Seppure con una striminzita maggioranza - pochi deputati oltre il minimo di voti che è di 151 su 300 - il provvedimento dovrebbe essere approvato. Sulla carta il governo guidato da Antonis Samaras (sostenuto da Nea Dimokratia del premier, dal socialista Pasok guidato da Evangelos Venizelos e da Sinistra Democratica (Di.Mar) di Fotis Kouvelis) dispone di 176 seggi. I 16 deputati del Di.Mar hanno già fatto sapere si asterranno dal voto. Nea Dimokratia ha 127 deputati che votano compatti, mentre dei 33 parlamentari del Pasok, secondo i giornali, solo 26 dovrebbero votare a favore del pacchetto di austerità, ma ripensamenti e sorprese sono sempre possibili.
Il pacchetto, che rappresenta la nuova Finanziaria greca di medio termine (2013-2016), abolisce tutti i bonus extra per pensionati e dipendenti statali, introduce nuovi tagli sino al 25% alle pensioni e allo stesso tempo riduce sino al 27% i cosiddetti "stipendi speciali" (polizia, magistratura, forze armate, personale medico degli ospedali statali, docenti universitari, diplomatici) fino al 27%, mentre spiana la strada per il licenziamento di 2.000 statali e l'abolizione della previdenza sociale fornita dallo Stato che sarà sostituita da indennità collegate al reddito.(ANSA).
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