Come ormai abbiamo capito ,questa e' una crisi di fiducia non tanto nei confronti dell'eurozona quanto tra i vari membri dell'eurozona stessa ;
a fine mese in Spagna ci saranno le regionali e il mercato si aspetta che dopo le elezioni finalmente il governo possa chiedere ufficialmente aiuto all’Europa.
Si testerebbe così il funzionamento degli aiuti promossi da Draghi e finora mai adottati
Una domanda sorge spontanea: ma una volta definite tutte le riforme strutturali dei vari paesi, perche' ci dovrebbe essere ancora bisogno di chiedere gli aiuti ??
Il motivo è molto semplice.
La Spagna ha accumulato (come gli altri paesi in crisi- vedi tabella in calce), tramite il sistema bancario, un enorme debito nei confronti dell'estero, la Germania in modo particolare.
Debito che, ovviamente, in questo momento nessuno è disposto a rifinanziare.
Il che significa che la SPAGNA è irrimediabilmente INSOLVENTE (come la Grecia), riforme strutturali o meno.
Dopo la crisi gran parte del debito è rifluito, in capo alle Banche Centrali, che hanno, da un lato, assorbito gran parte del debito pregresso, dall'altro hanno sostituito le banche private nel finanziamento degli ulteriori deficit delle bilance dei pagamenti.
Ora la Spagna ha due alternative:
a) Accetta di rendere pubblico il debito privato, accollandosi tutte le perdite delle banche, rendendosi così garante della restituzione dei debiti nei confronti della Germania (ovviamente questa è la soluzione desiderata dalla Germania in quanto un debito, ex privato, diventato pubblico è garantito dal potere impositivo dello Stato);
b) Non accetta la soluzione a, che la condannerebbe ad anni di recessione, disoccupazione ecc. ecc. ed impone alla Germania di sopportare le perdite conseguenti a crediti mal concessi.
Chiaramente la soluzione b) comporterebbe l'uscita della Spagna dall'eurozona e la necessità di trovare una sistemazione degli sbilanci conseguente all'uscita della BANCA CENTRALE SPAGNOLA dall'eurosistema ma questo creerebbe un grave precedente al quale potrebbero seguire a catena gli altri paesi deboli dell'euro.
In poche parole la SPAGNA se vuole accedere alla soluzione a) deve per forza chiedere un aiuto, ma sa che se chiede un aiuto sarà costretta a firmare un memorandum in cui sarà previsto, tra le altre cose, l'impegno a non lasciare l'euro.
Firmare un memorandum di questo genere, del tipo di quello imposto alla Grecia, significa condannare la Spagna a un ventennio di povertà.
Ecco allora che l'attuale Governo sta cercando disperatamente di mercanteggiare sulle condizioni che le saranno imposte, ben sapendo che in questo momento ha un forte potere contrattuale, potendo agitare la minaccia di lasciare l'euro.